Corriere di Bologna

Improvviso pensando a Demetrio Stratos

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10/7/20071 min leggere

OTTOBRE 2007

Corriere di Bologna:

Intervista

Venerdí 5 Ottobre 2007, p. 15. In occasione del Festival "Voci di Tenebra azzurra", Faenza (Ra).:

«Improvviso pensando a Demetrio Stratos»

Romina Daniele è una giovane artista che ha studiato danza classica, arte, fotografia, cinema. Scrive poesie e racconti.

Ma la sua attività è quella di vocalista.

Perché «quando parlo di arte - dice amo parlare di mezzi». Nel 2005 si è aggiudicata il Premio Internazionale Demetrio Stratos per la sperimentazione. Questa sera canterà a Faenza nell'ambito del festival Voci di tenebra azzurra.

Il progetto che presenta a Faenza si chiama Aisthànomai - Il dramma della coscienza. Vale a dire?

«E il frutto di una ricerca che poggia su due pilastri: da un lato la percezione, l'intuizione, l'istinto, dall'altro la costruzione, la tecnica, la composizione. Un percorso continuo e intermittente che confluirà poi a dicembre in un album».

Quanto spazio dedica all'improvvisazione nei concerti?

«Circa un 50 per cento, anche se l'improvvisazione non ha un'unica forma: può partire da uno schema, da un testo (e spesso uso i miei) oppure può essere pura. Io di solito le miscelo»

Dalla sua formazione emerge, come si dice in che lei è Un'artista a 360 gradi...

«Mi è servito tutto. In arte ad esempio, studiare storia della critica e metodologia artistica mi ha dato una consapevolezza che a volte sfugge all'artista»

Che effetto le ha fatto vincere il Premio Demetrio Stratos nell'anno di Galas?

«È stato come vivere in un sogno, anche perché quando ho ritirato il premio ho detto che Galas e Stratos sono stati due artisti senza i guali io non sarei andata da nessuna parte»

Ascolta ancora Stratos?

«Si. Ne ho bisogno. Oggi manca la predisposizione, l'ambizione, la determinazione che ha avuto lui».

Vive a Milano ma il suo accento è del Sud..

«Sì, di Napoli. Le mie origini non hanno avuto influenza sulla tecnica, ma a livello inconscio, si».

Paola Gabrielli