DISCOGRAFIA / ALBUM

Diffrazioni

Sonore

2005-2010 © Romina Daniele/ RDM Records

"DEMETRIO STRATOS" AWARD 2005

DURATA: 33:08.


1. Intro Intelligibile (2:24)

2. Vero (3:04)

3. Altàmere (5:26)

4. Differisco I (2:37)

5. Differisco II (2:11)

6. Di-Sonore (6:06)

7. Zeendiddò (3:36)

8. Rizhome (7:52)

Diffrazioni Sonore è il progetto compositivo e discografico basato sul rapporto di coestensione tra l'improvvisazione con tecniche estese e composizione concreta con nuove tecnologie, con cui Romina Daniele vince nell'edizione 2005 dal tema Vocalità e Ricerca, il Premio Internazionale Demetrio Stratos per la Sperimentazione Musicale.

il repertorio attuale ha incluso nel corso delle performance un riadattamento live del brano Intro (Intellegibile), come nei casi dei VIDEO che seguono.

«Un'introduzione: Il disco di Romina si colloca, se mi si concede una semplificazione, nelle avanguardie. E una preghiera: di mantenere un orecchio scevro da preconcetti, da qualunque cifra prestabilita riguardante la musica, cosa si intende comunemente per essa, le sue strutture, i suoi elementi costitutivi. Ora siamo pronti ad ascoltare “diffrazioni sonore”(...) Anche la realizzazione di questo progetto, tralaltro supportato da una solida filosofia che ne costituisce, per così dire, il manifesto, ricalca il desiderio di affrancarsi da ciò che è procedimento comune (...) Evidentemente opere come “diffrazioni sonore” sono più foriere di domande che di asserzioni stabili: dov’è la linea che separa la sperimentazione dal risultato casuale?»

(L. Rapetti, Blogbuster)

«Il metodo di lavoro della Daniele consiste nella registrazione di improvvisazioni vocali totalmente libere - sospese fra cantato, recitato, urlato e vocalismi in senso lato - che in una fase successiva vengono montate e ordinate in boli di voci piuttosto complessi ma con le caratteristiche di autentiche composizioni. Si tratta chiaramente di un concetto contemporaneo di composizione, nel cui processo la grafia non avviene su carta ma su nastro o su hard disk, e che comunque comporta un lavoro di sistemazione, correzione e revisione al pari della classica scrittura musicale per note.»

(Alberto Carozzi Sands-zine)

Video Preview

Il mio progetto è frutto di una ricerca vocale che avviene attraverso l’improvvisazione sfrenata; cui seguono le composizioni che avvengono invece attraverso un accurato montaggio che considero opera e del quale io sola mi avvalgo. Diffrazioni Sonore nasce come riflessione sul concetto di "trasversalità"; la ricerca, dunque anzitutto riguardante la "strutturalità compositiva", è poi sfociata nella propositività di esperienze sonore/vocali estranee all’idea di cantato dominante in ambito musicale in senso lato, per abbracciare ed intraprendere una determinata filosofia che ha a che vedere con la coscienza di essere (in quanto creatrice), di essere contaminata (in quanto la mia creazione è interna ad un contesto sociale e culturale in cui sono vigenti determinate coordinate da cui devio), e contaminante (in quanto determinata a proporre la suddetta contaminazione di cui mi considero un caso e non l’emblema).

Per quel che riguarda il suono in senso stretto, con riferimento ad accreditati precedenti storici e con citazioni precise dove posso, la mia principale passione è il limite. Limite del linguaggio, musicale-sonoro. Limite, dove il giusto e lo sbagliato non hanno valore, ma solo il non-noto a cui tendo attraverso il non-usuale.

Dal punto di vista della struttura (formale) mi ha interessato sin dapprincipio ciò che Deleuze chiama "entre-deux-coup-de-dés": il fra della composizione, quanto più ci possa essere di enigmatico nel suo interno. L’obiettivo è dunque quello di esaltare i termini del rapporto tra costruzione ed esperienza sensoria, non in termini di conflitto ma di coestensione.
A fondamento non c’è l’incertezza dell’esplorazione da intendere come "a-centrismo" a tutti i costi; bensì un’interazione costante e indifferente all’indicazione di senso: io non voglio indicare nessuna regola di fare vita o musica o voce, ma attraversare: il mio lavoro vuole essere un’azione in atto, un processo in cui è necessario si respiri aria di Coscienza. Vuole essere "meta-funzionale"; offensivo, allo status quo del dominio culturale (centrico e gerarchico, pragmatico) la cui principale caratteristica è quella di schivare la crezione plurale e multidirezionata: che io chiamo base indispensabile da cui partire: il punto di vista imprescindibile.

Questi propositi sostanziano almeno tre aspetti lampanti e/o binari di percorso del mio progetto: una temporalità interferenziale ovvero divenente e non a priori definita, contrariamente a tutto quanto è occidentale; la forma seriale in cui l’ascolto e la variazione producono il destino spettacolare e la composizione; la de-costrizione del genere che ha a che fare con il "vuoto arbitrio" del tutto hegeliano al quale una mente oltretutto tecnica (analitica e razionale) non può sottrarsi.

[Romina Daniele, Giugno 2005]

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