Shout Out Miami Intervista

Vi presentiamo Romina Daniele: Artista, Vocalist & Scrittrice

RASSEGNA STAMPA

Staff

7/22/2020

<<I miei marchi sono due o tre. Il mio proprio nome, quello della nostra etichetta discografica (RDM Records) e quello del locale di musica dal vivo che io e il mio socio abbiamo lanciato a Miami l'anno scorso, Jadys Daniele's, che è il nome di nostra figlia. Innanzitutto siamo artisti indipendenti. Ed è questo che mi interessa di più: l’indipendenza. Che è la libertà. Prima di avere un mio marchio rifiutavo alcune proposte, sia in ambito live che discografico, perché a volte ciò che proponevano dava diritto a compromessi che avrebbero modificato il mio flusso creativo. Non l'ho mai permesso.>>

La grande sfida è e resterà quella di creare con tutta la propria libertà, avendo cura del proprio puro talento, e di non permettere mai a nessuno di modificarlo. Sarò sempre felice di dire che ogni singolo obiettivo che ho raggiunto, l'ho raggiunto sempre completamente da sola. Poi dove sono qui adesso, attraversando gli Stati Uniti con i miei progetti, è grazie al mio vero amore (mia figlia) che è nata a Miami e questo è il percorso che mi ha portato qui.

Segue il testo completo tradotto dall'inglese originale al link: https://shoutoutmiami.com/meet-romina-daniele-artist-vocalist-writer/

Abbiamo avuto la fortuna di connetterci con Romina Daniele e abbiamo condiviso la nostra conversazione qui di seguito.

Ciao Romina, perché hai deciso di intraprendere il tuo percorso creativo?

Perché non avevo scelta. Ho detto spesso: è come una vocazione. Avevo bisogno di scrivere quel libro, quella canzone o quella poesia, anche prima che mi venisse commissionata o pagata, ovviamente. Mi sono esibita sia in piccoli bar che su grandi palcoscenici, e all'inizio ho anche provato a fare lavori “regolari”, ma non potevo andare avanti troppo, perché spesso mi sentivo un po' violentata perdendo tempo. o anche l'energia dei miei stessi pensieri. Quindi, oltre alla musica, all'arte e al processo creativo, ho sempre fatto lo stretto necessario. Ad esempio, circa 15 anni fa, ero insegnante a scuola, ma l'ho lasciata una volta guadagnato abbastanza per produrre un disco, era il mio primo in realtà. Ho lavorato in ufficio alcuni anni dopo, quando avevo bisogno di soldi in più per tornare in studio. Poi da qualche anno ho avuto anche la fortuna di iniziare a lavorare con la fotografia, la promozione di eventi, l'editoria e l’etichetta discografiche, cosa che continuo a fare tutt'oggi. Per tornare al punto, non si tratta tanto del “perché” seguo il mio percorso artistico, che è anche del tutto indipendente, ma si tratta di un “come” lo faccio. Ad esempio, posso cantare solo quello che sento, la mia musica o qualche canzone o tributo specifico. Non posso suonare tutto ed essere ingaggiata come intrattenitore in qualunque posto. Non posso nemmeno insegnare canto o scrittura (cosa che mi aiuterebbe a guadagnare di più e l'ho fatto anche a volte), perché in qualche modo queste attività non sarebbero strettamente collegate al mio flusso di creazione di musica o di pensieri. Alcune attività si possono fare soltanto da soli, e a beneficio anche di tutti, perché le persone sentono qual è in vero il tuo lavoro e cosa stai comunicando. La mia ricerca è in realtà l’arte stessa: continuare a creare l’arte che è in me ed esprimere pensieri, finché vivrò.

Va bene, quindi passiamo a cosa ti tiene impegnata professionalmente?

I miei marchi sono due o tre. Il mio proprio nome, quello della nostra etichetta discografica (RDM Records) e quello del locale di musica dal vivo che io e il mio socio abbiamo lanciato a Miami l'anno scorso, Jadys Daniele's, che è il nome di nostra figlia. Innanzitutto siamo artisti indipendenti. Ed è questo che mi interessa di più: l’indipendenza. Che è la libertà. Prima di avere un mio marchio rifiutavo alcune proposte, sia in ambito live che discografico, perché a volte ciò che proponevano dava diritto a compromessi che avrebbero modificato il mio flusso creativo. Non l'ho mai permesso. La grande sfida è e resterà quella di creare con tutta la propria libertà, avendo cura del proprio puro talento, e di non permettere mai a nessuno di modificarlo. Sarò sempre felice di dire che ogni singolo obiettivo che ho raggiunto, l'ho raggiunto sempre completamente da sola. Poi dove sono qui adesso, attraversando gli Stati Uniti con i miei progetti, è grazie al mio vero amore (mia figlia) che è nata a Miami e questo è il percorso che mi ha portato qui.

Quali ottimi posti in zona vorresti citare per un giro?

Saremo sicuramente al Wynwood Brewery almeno due volte e poi vedremo l'intera area cool (non solo Wynwood Walls) e la sua straordinaria arte. È pieno di posti fantastici e di gente simpatica ovunque e ci fermeremo qua o là a seconda del nostro umore. Visto che abito in spiaggia, Ocean Drive e Lincoln Road andrebbero benissimo per passeggiare tra una spiaggia e l'altra. Non ci perderemo Coral Gables, Downtown, Brickell e la baia.

Shoutout consiste nel gridare ad alta voce i nomi che ritieni meritino ulteriore riconoscimento ed visibilità. Di chi vorresti gridare?

Antonio Sozio è stato il mio insegnante di chitarra quando avevo 15 anni. Bruno Del Viscovo è stato il mio insegnante di italiano e la prima persona di mentalità aperta con cui sia mai stata in contatto a scuola, che è un luogo istituzionale. Due mie più grandi amiche sono Alessandra Di Bartolomeo e Francesca Corradini, mi hanno sempre riconosciuta come una mente creativa e hanno sempre avuto fiducia nel mio talento. Mia sorella, Monica Daniele, mi ha sempre aiutato in ogni modo. Anche il mio socio e padre di mia figlia, Lorenzo Marranini, ha sempre fatto lo stesso e insieme portiamo avanti grandi progetti. Il primo libro che scrissi fu a circa 17 anni ed era segretamente dedicato ad un giovane amore, Enzo La Penna. Grazie al professore Augusto Sainati ho pubblicato ufficialmente il mio primo libro circa 10 anni fa; quando ho scritto, con la sua guida, all'Università di Napoli, la mia tesi di laurea in Storia del Cinema, sul suono nei film, sul cinema di Luis Malle e sulla musica di Miles Davis. (Avrei intrapreso anche la carriera universitaria, se solo non avessi avuto bisogno di trasferirmi a Milano in quel momento). Alcuni anni dopo, al Conservatorio di Milano, Riccardo Sinigaglia mi ha aiutato molto sia nel comporre musica elettronica che nel tenere concerti. Demetrio Stratos è stato un cantante italiano unico e ascoltandolo ho iniziato il mio lavoro nel campo della vocalità sperimentale. Ci sono anche diversi riferimenti che hanno influenzato il mio lavoro sia nella scrittura che nella musica, la maggior parte di loro sono filosofi o registi o entrambi, come Gilles Deleuze, Jacques Derrida, Michel Chion, Martin Heidegger, David Lynch, Pier Paolo Pasolini, Friedrich Nietzsche, Michelangelo Antonioni, Michelangelo Merisi, Marcel Proust, Ferdinando Pessoa. Per la storia della musica, i tre più grandi di tutti i tempi per me sono Janis Joplin, Miles Davis, Kurt Cobain.